Oggi, 15 marzo, si celebra la giornata nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (DCA), anche chiamata “Giornata del Fiocchetto Lilla”

In Italia i Disturbi dell’alimentazione sono la seconda causa di morte tra gli adolescenti, secondi solo agli incidenti stradali, e negli anni stanno avendo una crescita tale che si parla di una vera e propria “epidemia sociale”

Per questa ragione “I giovani in numeri” ha deciso di dedicare l’articolo di oggi proprio a questo importante problema di sanità pubblica e, soprattutto, di salute giovanile.

Il Ministero della Salute definisce i DCA come “patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea” aggiungendo anche che “tali aspetti inoltre sono spesso correlati a bassi livelli di autostima.

Un falso mito molto diffuso riguardo ai Disturbi dell’alimentazione è che siano necessariamente legati al basso peso: al contrario, essi possono essere associati anche a condizioni di normopeso o sovrappeso. 

A dimostrarlo è proprio il fatto che dei tre disturbi più noti – anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata) – solo il primo è associato ad una condizione di sottopeso.

Ma quante persone sono colpite dai DCA nel nostro Paese? In Italia a soffrire di disturbi alimentari sono più di 3 milioni di persone, di cui il 20% ha meno di 14 anni.

Ciò che desta maggiore preoccupazione, oltre alla loro diffusione, è infatti l’esordio sempre più precoce di queste patologie: durante gli anni di pandemia Covid-19 (2020-2023) il 30% di incremento dei DCA ha coinvolto soprattutto i minori sotto i 13 anni.

Ad essere particolarmente colpite sono le donne, con un rapporto di 9 a 1 rispetto alla popolazione maschile, anche se in quest’ultima si sta notando un aumento soprattutto in età adolescenziale e preadolescenziale.

Inoltre, i DCA si rivelano particolarmente pericolosi nel lungo periodo, poiché possono compromettere la salute di tutti gli organi e gli apparati del corpo fino a portare, nel peggiore dei casi, alla morte.

Di conseguenza, un intervento precoce può fare una differenza significativa: una diagnosi precoce consente di iniziare tempestivamente un percorso di cura e, nei soggetti più giovani, di prevenire danni permanenti agli organi e ai tessuti ancora in via di sviluppo.

La domanda che, come al solito, sorge spontanea è: “quali sono le cause alla base di questi disturbi?”. E, come al solito quando si parla di malesseri così complessi, la risposta è che non si può identificare un unico e specifico gruppo di cause che li spieghi. 

Tuttavia, il Ministero della Salute ha identificato un insieme di fattori predisponenti e predittori che intervengono nello sviluppo del disturbo”, che possono essere di natura:

Oltre a questi fattori, lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione è stato anche associato alla presenza di elementi come:

Questo insieme di elementi si traduce in sintomi non solo a livello fisico, ma anche sul piano psicologico e psicosociale. In molti casi infatti i disturbi dell’alimentazione sono associati a comorbilità come ansia, depressione e disturbi ossessivo-compulsivi.

Cosa fare di fronte ad un DCA? Nei casi più gravi la cura consiste in un vero e proprio programma di riabilitazione nutrizionale presso centri specializzati. 

La vera difficoltà sta nel riconoscere questi disturbi quando sono ancora agli albori. Questo soprattutto perché, anche di fronte a comportamenti sospetti, nella nostra società tende ad esserci ancora un certa difficoltà a parlare apertamente di questi disturbi.

Tuttavia, come abbiamo già detto, un intervento è tanto efficace quanto è precoce, quindi riconoscere i primissimi campanelli d’allarme può rivelarsi decisivo.

Uno strumento che può aiutarci a riconoscere un disturbo alimentare, in noi stessi o in una persona a noi cara, è il Numero Verde SOS Disturbi Alimentari 800.180.969, un servizio di consulenza telefonica che offre uno spazio di ascolto e di orientamento per chiunque si trovi ad affrontare, in prima persona o indirettamente, un disturbo dell’alimentazione.

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